Pare che nessuno voglia prendersi la paternità della mozione “Pru Fidene Val Melaina art. 11”, votata durante la seduta del consiglio comunale di martedì 8 giugno. Nella mozione si legge che “Il Consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi attraverso i Dipartimenti Comunali e gli Enti interessati a provvedere al cambio di destinazione d’uso da commerciale a residenziale dell’art. 11 Piazza Minucciano tenuto conto degli accordi già intercorsi con l’Ente Locale di prossimità, i residenti e gli operatori”. Favorevoli al cambio di destinazione d’uso sono stati i consiglieri del Pdl: Berruti, Bianconi, Casciani, Cassone, Cochi, De Micheli, De Priamo, Di Cosimo, Gasperini, Gazzellone, Gramazio, Guidi, Masino, Mennuni, Mollicone, Naccari, Parsi, Pomarici, Rocca, Santori, Siclari, Todini, Torre e Visconti. Ma pure quelli dell’opposizione non si sono fatti pregare: Azuni (Gruppo misto), Coratti, Marroni, Pelonzi, Policastro, Mei, Medile e Valeriani (Pd). Unico mistero ancora insoluto è chi ha presentato la mozione. Ad oggi, a due giorni dalla votazione, l’atto non è ancora stato pubblicato (come regolamento sulla trasparenza vuole) sul sito istituzionale del Comune di Roma. Che questa votazione sia elemento di imbarazzo per qualche consigliere che ha basato la sua campagna elettorale sul “No al cemento”?
Tra le altre cose, una fonte molto vicina al Consiglio Comunale, ha riferito alla nostra testata che l’atto non è che sia stato presentato con tutti i santi crismi. Ad un certo punto della seduta, il Presidente del consiglio comunale avrebbe velocemente e distrattamente avvisato i consiglieri che al posto di un certo atto già previsto, si sarebbe votata la mozione sul cambio di destinazione d’uso. E ancor prima di presentare il contenuto dell’atto, si sarebbe dato il via alla votazione. La presentazione è avvenuta, ma un po’ sottotono, mentre i consiglieri, chi distrattamente chi meno, provvedevano a dare il proprio assenso. Mentre chi, tra coloro dell'opposizione che aveva avuto modo di capire il contenuto dell’atto, magari chiamando qualche consigliere municipale del IV, ha dato voto nullo. Da voci di corridoio sembrerebbe che l’atto sia stato presentato da un esponente dell’opposizione. Ma è una voce ancora tutta da verificare. Magari si potrà appurare tale elemento una volta che l’atto sarà pubblicato sul sito istituzionale del Comune. Ma perché mai tanta reticenza?
La ragione di tanta segretezza sulla "mozione del mattone" sta nel fatto che l’argomento è cosa delicata, almeno per il IV municipio. Tenuto conto anche della sollevazione popolare che il cambio di destinazione d’uso, già solo nel momento in cui questo era semplicemente una possibilità, aveva suscitato in IV. Stando alla mozione comunale approvata “l’Amministrazione locale (leggasi Municipio – ndr) ha già fatto un percorso condiviso sia con i residenti, i commercianti che con l’impresa titolare del progetto Art. 11 (società Bonifaci, proprietaria dell’area – ndr)”. Inoltre, la mozione comunale ripropone i contenuti di un atto che già il Consiglio del IV municipio aveva sottoposto ai cittadini, in occasione di una seduta straordinaria svoltasi presso l’aula magna della scuola Majorana che si era tenuta il primo marzo scorso. In quella sede, i cittadini del IV, con in testa il Comitato Serpentara, avevano espresso la propria contrarietà al cambio di destinazione d’uso. Evento che aveva spinto il Presidente del IV municipio, Cristiano Bonelli, ad annunciare propria sulla nostra testata (nell’intervista fiume pubblicata in data 10 marzo scorso), l’indizione di un referendum popolare che avrebbe coinvolto tutti i cittadini del IV interessati al cambio di destinazione d’uso. Referendum partito con la distribuzione dei volantini-scheda il 31 maggio per le zone di via Fosdinovo, Sarteano, Molazzana, Bagnone, Comano, Chiusi, Peccioli, Vecchiano, piazza Vinci e Filattiera. I risultati si avranno domani 11 giugno alle 14.30. Peccato però che nel frattempo, il Comune ha deciso di ridicolizzare tale iniziativa, pronunciandosi a favore del cambio di destinazione d’uso.
In definitiva, la cosa è di estremo imbarazzo per il presidente del IV municipio Cristiano Bonelli che, per una manciata di giorni ha visto pubblicata sui siti web cittadini, sino alla cronaca di roma del Corriere, la sua illuminante iniziativa referendaria. Iniziativa che oggi ha assunto i contorni di una beffa per i cittadini che hanno espresso il loro voto. Mentre per Bonelli, il voto in massa dei suoi compagni di schieramento a livello comunale a favore del cambiamento di destinazione d'uso ancor prima del verdetto referendario municipale, deve essere sembrata una pugnalata alle spalle. Unica consolazione per Bonelli potrebbe essere il fatto che a presentare la mozione in consiglio comunale sarebbe stato un consigliere di opposizione. Ma ciò è ancora tutto da verificare. In ogni caso, una volta di più, la faccenda di Piazza Minucciano dimostra come, quando di mezzo c’è il cemento, a Roma non esiste distinzione di partito, né di schieramento. Sopravvive il partito trasversale del mattone. Con buona pace dei comitati cittadini. E anche di Bonelli.
da : www.roma2013.org
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