Il Piano casa Polverini –
forse – da oggi farà un po’ meno danni. Dopo quasi un anno e mezzo
dall’insediamento della maggioranza di centro sinistra, è stata approvata ieri
in Consiglio Regionale del Lazio la proposta di legge 76 (1): viene così finalmente modificata quella parte
della legge regionale impugnata da ben due ministri ai Beni Culturali (Galan e
Ornaghi) davanti alla Corte Costituzionale, impugnazione poi ritirata dal
Mibact il 5 novembre scorso proprio in seguito alla Pl 76, che faceva ben
sperare in una rapida approvazione e che invece in tutti questi mesi è rimasta
nel dimenticatoio. Ma non si creda che questo tardivo intervento segni una
discontinuità con la precedente amministrazione. Perché la vera partita
si gioca sulla legge gemella, la proposta 75, che è il vero “Piano casa
Zingaretti- Civita”, che ben poco si distingue, nella sostanza, dal precedente
“Piano casa Polverini-Ciocchetti”, che arriverà al voto dell’aula dopo metà
settembre. Ma anche nel mettere mano a quegli articoli, con la pl 76, che
avevano scandalizzato persino Galan (2), sono riusciti a infilare un paio di cosette che a nostro avviso non
hanno nulla a che fare con l’interesse pubblico e molto con i profitti privati.
Due emendamenti avanzati dal consigliere Pietro Sbardella (del gruppo
misto, ma di area centrodestra e sostenitore di Luciano Ciocchetti – si veda il
suo intervento nel video a fondo pagina a sostegno della candidatura europea) che
sono stati votati anche dal centrosinistra. E sono due modifiche piuttosto
inquietanti: la prima permette di applicare il Piano casa nelle aree protette
di area “D” (prossime a zone urbanizzate) per un ampliamento massimo di 38 mq
per edificio, subordinando gli interventi all’approvazione del Regolamento
attuativo dei Piani di Assetto dei parchi. Ma a quanto pare con una bizzarra
invenzione giuridica: qualora il Piano di assetto del parco venisse
approvato solo dopo la scadenza naturale del Piano Casa (che finora è ancora il
31 gennaio 2015), il Piano casa verrà “resuscitato” per permettere ai soggetti
interessati di procedere all’ampliamento anche oltre ogni tempo massimo. Ancora
peggiore il secondo emendamento Sbardella, sostenuto dal parere favorevole
dello stesso assessore Civita, che prevede che i privati che “delocalizzano”
edifici sul litorale (vedremo dall’emendamento se solo marino o anche di
fiumi e laghi), ricostruendoli in altre aree, avranno un premio di cubatura
non più del 100% , come previsto da Giunta e commissione, ma addirittura
del 150%. Una scelta che facciamo proprio fatica a motivare con un qualche
interesse pubblico. Quanto all’interesse privato, i premiati potrebbero essere
parecchi, a partire dai proprietari degli stabilimenti balneari… > vai a Piano casa cronologia e materiali
Da: carteinregola : http://carteinregola.wordpress.com/
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